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OGM, NUOVA VALUTAZIONE RISCHIO

ogmDopo un lungo negoziato tra Stati membri e Commissione Europea, le “richieste” scientifiche di EFSA per una corretta valutazione del rischio derivante da OGM sono diventate legge, nell’ambito delle disposizioni del Regolamento 1829/2003 (rilascio di alimenti e mangimi OGM e relativa valutazione del rischio). Questo significa che se in precedenza le aziende sementiere avevano un maggiore grado di libertà nel decidere come effettuare studi di sicurezza tossicologica, ora ne avranno meno. Del resto, la maggior parte degli studi che sottopongono all’Authority di Parma venivano sistematicamente (in almeno 2 casi su 3) rispediti al mittente, con richiesta di integrazioni e nuovi dati. Il Regolamento (UE) 503/2012 dello scorso Aprile promette quindi maggiore armonizzazione, chiarezza e anche rigore scientifico. Fino al 2013 infatti EFSA non richiedeva in via obbligatoria test di sperimentazione animale (con mangimi), ma subordinava tale richiesta a considerazioni caso per caso. Con il nuovo regolamento per contro, è stato introdotto un test minimo con mangimi (feeding trial) di 90 giorni. In grado, secondo molti di essere ben più preciso dei test di tossicità di breve termine (27 giorni) nell’evidenziare risposte negative dell’organismo.

Si prova così a fare uscire il combinato “Efsa+Commissione Europea” da un fuoco incrociato di critiche (di ambientalisti, ONG, società civile) circa ‘obiettività della propria valutazione degli OGM, da molti giudicata troppo morbida. In tutto questo, a guadagnarci dovrebbe essere sia la percezione di autorevolezza di EFSA, sia l’efficienza con cui l’industria sottopone i propri studi: ora non più costretta a passi avanti e poi indietro, per integrare e correggere gli studi iniziali. E ovviamente, i consumatori, che dovrebbero sentirsi più tutelati da standard di valutazione del rischio finalmente più elevati. Ma è proprio così? EFSA ha pubblicato in questo spirito un editoriale, lo scorso dicembre, sottolineando che la partita in realtà è ancora carica di sfide.

Fonte: Sicurezza Alimentare

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