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ALLERGIE, PESCE CRUDO E ALICI MARINATE A RISCHIO NELLE MARCHE

Pesce fresco e alici marinati tra gli alimenti a rischio allergie nelle Marche. Si è aperto ieri ad Ancona presso la Mole Vanvitelliana di Ancona il Congresso Aaito, Associazione allergologi immunologi territoriali ed Ospedalieri. L’Aaito è una Società Scientifica che nasce dalla volontà di contrastare un progressivo declino della Disciplina di allergologia ed immunologia clinica e la eccessiva sovrapposizione con altre branche specialistiche nella gestione della maggioranza dei maggiori problemi allergologici.

Nel corso del Congresso saranno presentati gli aggiornamenti di una ricerca sulle allergie alimentari condotta in 17 Centri, distribuiti in 10 regioni italiane, che ha coinvolto oltre 25 mila pazienti adulti. I risultati hanno evidenziato che frutta e verdura appresentano le allergie di gran lunga più comuni (72%) seguite da crostacei (13%) pesce (4%) latte (3%) uovo (3%) cereali (2%).

Nei pazienti con allergie ad alimenti di origine vegetale la proteina allergenica più frequentemente responsabile di sensibilizzazioni, e quindi di reazioni allergiche, è la LTP (lipid transfer protein), un allergene del regno vegetale frequentemente cross-reagente presente nella pesca, albicocca, prugna ma anche noce, nocciola, arachide, mais, riso. Sembra che la prevalenza delle allergie all’LTP aumenti gradualmente con la latitudine, con un marcato aumento nelle regioni meridionali.

allergie«I cibi più preoccupanti per la regione Marche – spiega il Prof. Floriano Bonifazi, direttore del Dipartimento di Malattie Respiratorie e Allergiche dell’Azienda Ospedaliera-Ospedali Riuniti di Ancona e Past President Aaito – sono il pesce non cotto, come le acciughe marinate, peculiarità di tutto il Mediterraneo, che possono provocare orticaria, ma anche alcuni tipi di vegetali che contengono una proteina chiamata LTP. Questo allergene, una volta ingerito, potrebbe addirittura provocare shock anafilattico. Infatti, secondo uno studio riguardante la regione Marche, in oltre 5mila casi di shock anafilattico, il 40% dei pazienti è stato colpito proprio da questo allergene».

Fonte: Il Messaggero Marche

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