NEWSLETTER DEL 07/02/2017
B&B: un nuovo modo di fare turismo
La formula del Bed and Breakfast è nata nel Nord Europa negli anni ’90 e si è presto diffusa arrivando anche nel nostro Paese, creando la possibilità di offrire ospitalità in un ambiente familiare e valorizzando le eccellenze del territorio.
In Italia, la normativa che regolamenta le strutture B&B varia a seconda della Regione e, nelle Marche, facciamo riferimento alla Legge Regionale n. 8 del 14 /2/2000 e s.m.i., i cui punti salienti sono:
- L’attività ricettiva non deve essere continuativa.
- Ciascun ospite non può restare per più di 30 gg. consecutivi.
- E’ necessario, durante la prestazione di ospitalità, dimorare nella stessa abitazione dove si esercita l’attività di Bed & Breakfast o nelle vicinanze (a non più di 50 metri).
- Non si può esercitare l’attività in più di tre camere e per più di sei posti letto complessivi.
- Il servizio sarà assicurato utilizzando la normale organizzazione familiare.
- I prezzi sono liberi e verranno quindi regolati dal mercato in relazione alla qualità dei servizi offerti.
- La colazione sarà preparata, utilizzando almeno il 70% di prodotti tipici della zona, confezionati in proprio o da aziende o cooperative agricole della regione.
Proprio quest’ultimo punto, è stato meglio specificato con l’art. 40, L.R. 29 aprile 2011, n. 7, che aggiunge: “Tale servizio è assicurato mediante l’uso della cucina domestica. Coloro che esercitano l’attività devono garantire che la preparazione, la conservazione e la somministrazione dei prodotti alimentari siano effettuate in modo igienico”.
Appare chiaro come questa garanzia possa essere fornita solo attraverso l’adozione di un Piano di Autocontrollo secondo il Sistema HACCP, che permetta di identificare i diversi rischi presenti nelle operazioni di preparazione e somministrazione, e stabilire le misure idonee a tenere tali rischi sotto controllo, a tutela della salute dei consumatori.
Ricordiamo inoltre che l’assenza del Piano di Autocontrollo espone ad una sanzione amministrativa di € 2.000, mentre la mancata adozione delle idonee procedure igienico sanitarie può portare ad una sanzione amministrativa compresa tra € 1.000 e 6.000, come stabilito dal D.Lgs. 193/07.
Tutti pazzi per i FoodTruck
Negli ultimi anni lo street food sta diventando un vero e proprio fenomeno sociale, trasformando il vecchio furgoncino dei panini in un’attività moderna, fashion e all’avanguardia, come possiamo vedere anche in tante trasmissioni televisive.
Naturalmente, oltre ad una buona dose di fantasia e passione, per poter aprire il proprio ristorantino su ruote è necessario rispettare alcune disposizioni pratiche e burocratiche:
si tratta infatti di un’attività inquadrata come “commercio ambulante o itinerante”, che può essere esercitata da persone fisiche o società di persone, ed è soggetta a SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività) e NIA (Notifica Inizio Attività).
Trattandosi di un’attività alimentare, è inoltre necessario identificare un OSA (Operatore del Settore Alimentare), avere a disposizione sul mezzo tutte le attrezzature utili allo svolgimento dell’attività nel rispetto dei requisiti igienico-sanitari (specificati nell’Ordinanza del Ministero della Salute 03/04/02 in art.4 “Negozi mobili”), adottare e seguire un Piano di Autocontrollo secondo il Sistema HACCP che stabilisca tutte le necessarie procedure per il corretto mantenimento degli standard igienici e della salubrità degli alimenti lavorati e venduti.
Se avete dubbi o domande sulla vostra attività, o volete ulteriori informazioni sugli aspetti necessari per l’apertura, contattate i professionisti di IGISIC STUDIO attraverso questo link